Brain Bee torna da Autopromotec con un risultato importante: il mercato ha accolto favorevolmente il programma di investimenti degli anni passati.
Un bel risultato che abbiamo chiesto di commentare a Carlo Rocchi, amministratore delegato della azienda.
Iniziamo con l'autodiagnosi, come è andato il lancio ufficiale in Italia del B-Touch?
I clienti sono contenti del nuovo prodotto e per noi questo è un dato importante, perché a livello mondiale l'autodiagnosi rappresenta circa il 55% del nostro fatturato. A Bologna abbiamo colto dei segnali importanti in tutti i settori, ma posso affermare con soddisfazione che il B-Touch ha riscosso un successo particolare. Un interesse che, contrariamente alle nostre previsioni, si è tramutato, già in fiera, in un dato numero di ordini, un fenomeno che non succedeva da tempo. Parlando poi specificatamente dello strumento, credo che siamo stati premiati per la nostra strategia.
Oggi, praticamente tutti danno per scontata la diagnosi delle centraline di base; dove per base si intendono quelle relative alla gestione motore e alla sicurezza del mezzo. Eppure in un’auto convivono molte più centraline che si occupano di comfort, informazione e altre funzioni e che non sempre sono strutturali per il funzionamento dell'auto. Ecco, noi abbiamo puntato allora su quelle centraline particolari, che spesso sono prodotte da componentisti esterni e che, a volte, vedono impreparate le stesse case auto in termini di diagnosi.
Restando in tema di diagnosi e autodiagnosi, negli ultimi tempi si sente parlare un po' meno delle soluzioni pass-thru, vero tormentone della scorsa stagione; che cosa è successo?
La diagnosi automotive ha molteplici problematiche e differenti modi per risolverle. Tra le soluzioni c'è sicuramente anche il pass-thru, che è uno strumento utile e pratico quando funzionerà completamente ed effettivamente. Il problema di questa tecnologia, infatti, non è relativo a difficoltà tecniche di noi produttori, ma è tutto dovuto puramente a normative e protocolli. Bisogna, cioè, che i costruttori di vetture stabiliscano i protocolli di scambio delle informazioni, poi spetta ai singoli produttori di strumenti adattare questi standard al proprio sistema, ma per chi produce strumenti questo non è affatto un problema, anche perché, è bene ribadirlo, queste informazioni non saranno date gratuitamente dalle case automobilistiche, ma saranno a pagamento e chi produce gli strumenti non avrà alcun vantaggio economico.
L'altra grande novità riguarda le stazioni di ricarica A/C, un settore per voi abbastanza nuovo su cui state puntando molto. Perché un meccanico dovrebbe scegliere una stazione vostra piuttosto che una di un produttore più “blasonato” nel settore, se mi passa il termine?
È una domanda stimolante cui voglio rispondere partendo un po' da lontano. Oggi, la sicurezza che c'è in una qualunque vettura di serie deriva in larga parte dagli studi di alta tecnologia effettuati nell'aeronautica e nella Formula 1. Questi comparti hanno cioè fatto da apripista, poi solo dopo aver testato le prime applicazioni si è pensato a industrializzare, con il conseguente abbattimento dei costi e la diffusione in massa. In questo senso Brain Bee si è sempre posta come apripista, basta ricordare il primo decelerometro, nel 2000, o il primo contagiri wireless che risale al 2005 con il lancio del Bid-One.
In sostanza, innovare significa creare qualcosa che non c'era prima. Noi, nel settore delle stazioni di ricarica abbiamo creato la tecnologia P (vedi box).
Come ultimi entrati in un mercato competitivo come quello del service aria condizionata dovevamo per forza essere innovativi e proporre qualcosa che sul mercato era completamente assente. Così abbiamo pensato, progettato e introdotto una tecnologia completamente differente da quella attualmente in uso sulle stazioni di ricarica.
Al momento i vantaggi di questa nostra tecnologia sono molto evidenti su bus e impianti di grandi dimensioni, ma in futuro siamo sicuri che si estenderanno a qualunque livello della manutenzione. Per rispondere alla sua domanda, quindi, chi sceglie noi lo fa sicuramente perché abbiamo realizzato una nuova tecnologia, ma non solo.
Abbiamo depositato altri brevetti tra cui vale la pena citare il “long life pump”, una tecnologia che permette di prolungare la vita dell'olio della pompa oltre la vita utile della macchina. Oppure l'inserimento sul tubo di alta pressione di un iniettore specifico, che permette di valutare l'effettiva carica inserita nell'impianto, perché mantiene in pressione i tubi. Insomma, sento di poter affermare che nel comparto A/C abbiamo portato una importante quantità di novità, non solo per noi, ma per tutto il settore delle attrezzature. Infine, stiamo brevettando una nuova valvola di attacco e stacco della macchina alla vettura, in linea con le direttive VDA per evitare la dispersione in aria dei gas nocivi nel momento di attacco e stacco dei raccordi.
Può sembrare una sciocchezza, ma da statistiche USA il tasso di servizio A/C rispetto al circolante è di circa il 15%, in Europa ci sono 320 milioni di veicoli e per ogni servizio di ricarica si perdono circa 2g di gas; questo vuol dire che ogni anno si disperdono oltre 70 milioni di grammi di refrigerante in aria.
Queste novità arrivano in un momento in cui molte officine hanno rimandato l'acquisto per le nuove attrezzature; prevedete che ci sarà un’inversione di tendenza?
La situazione delle officine, economicamente parlando, non è stata così penalizzata come invece è avvenuto in molti altri settori. Nonostante questo, la crisi ha generato un motivato panico tra gli operatori e, in definitiva, negli ultimi due anni, molte officine sono state meno predisposte a investire. In ogni caso non si può dire che il mercato si sia fermato e proprio chi è andato controtendenza oggi può iniziare a raccogliere i frutti di quanto seminato.
Al momento non abbiamo idea se il mercato ripartirà o meno, ma sembrano arrivare segnali incoraggianti. Basta considerare l'ultimo Autopromotec di Bologna, dove, in generale, i riscontri sono stati molto positivi, e dal canto nostro abbiamo notato una importante inversione di tendenza tra gli operatori.
Autodiagnosi
Si chiama B-Touch, ma chi preferisce può chiamarlo ST-9000, ed è l'erede dell'ST-6000, storico strumento di diagnosi dell'azienda parmigiana, che, nonostante i vari restyling (ultimo il Black Power) e l’aggiornamento della parte software, era divenuto “anziano” anche da un punto di vista estetico. Il nuovo strumento, oltre a confermare tutte le funzioni del “vecchio” ST-6000 propone molte nuove funzioni, come il “test guidato” che permette di giungere alla soluzione di varie problematiche attraverso l'esecuzione di una serie di test consigliati; oppure la funzione Quick, che permette di selezionare una funzione o una voce della banca dati partendo dalla digitazione delle iniziali, un po' come un motore di ricerca che propone subito le soluzioni cercate. Migliora anche la durata delle batterie, che viene dichiarata maggiore di tre ore in funzionamento staccato da qualsiasi connessione, perché come si collega lo strumento al pc o alla presa EOBD questo si ricarica da solo. Tra gli optional altamente consigliati la nuova B-Touch Pedia, il database tecnico (testato in beta con i precedenti sistemi) che permette di consultare la banca dati installata su pc direttamente sullo strumento, senza doverla caricare. Una volta abilitato, sono necessari solo pochi “touch” sullo scantool per poter accedere a B-TOUCH PEDIA , anche accanto al veicolo. Attraverso la modalità QUICK (autoriconoscimento del testo) o attraverso la ricerca per CHIAVE KBA e CODICE VIN è possibile accedere immediatamente al modello di veicolo e trovare tutti i codici di diagnosi integrati, le informazioni tagliando eccetera.
Service aria condizionata
Una gamma completa di stazioni per ogni esigenza, ma la vera novità di Brain Bee nel mondo del clima è una tecnologia identificata da una sola lettera: P. dietro questa criptica sigla si nasconde la nuova tecnologia a iniezione volumetrica, derivata direttamente dagli impianti industriali e che permette di migliorare la precisione del gas effettivamente caricato nell'impianto, ridurre i tempi di ricarica e aumentare l'affidabilità della stazione. In sostanza, viene utilizzato un martinetto pneumatico (azionato dal sistema di aria compressa dell'officina) che “pompa” il gas all'interno dell'impianto. I vantaggi sono notevoli: in primo luogo è stata eliminata la cella di carico (cioè la bilancia) del serbatoio, un componente che necessita di essere tarato periodicamente, inoltre la precisione sulla quantità di carica è assoluta (si calcola infatti il volume e non più il peso della carica), senza contare che i tradizionali sistemi a differenza di pressione non consentono di utilizzare al 100% il gas contenuto nella bombola (quando la pressione interna alla bombola tende a quella dell'impianto, dapprima i tempi si allungano, finché il gas non ricarica più e la bombola va sostituita). A garantire l'efficienza del sistema anche una valvola elettronica posta sul tubo di alta pressione, che permette di dosare la carica con un’altissima precisione.
Infine, citiamo la nuova tecnologia “long life pump” che promette, grazie a un sistema di lavaggio, di mantenere in efficienza l'olio della pompa a vuoto ben oltre la durata della stessa stazione di ricarica.