Presentato ad Automechanika l’ultimo tablet targato Tecnomotor; siamo andati a provarlo per voi.
Tecnomotor presenta un nuovo strumento di autodiagnosi della storica serie Socio. L’ultima evoluzione dello strumento palmare (il primo è stato lanciato nel 2004, che in termini di elettronica è praticamente un’era fa) si contraddistingue per alcune interessanti novità, che lo rendono un diagnostico completo e molto flessibile.
Ma veniamo al dunque e vediamo “di che pasta” è fatto questo nuovo multifunzione
UN CAMBIAMENTO “NELL’ANIMA”
Il Socio 600 rappresenta un vero punto di svolta nell’offerta di strumenti di diagnosi e autodiagnosi di Tecnomotor. Nuova la forma, nuove le caratteristiche e soprattutto nuova “l’anima”, cioè il software. Nonostante tutte queste caratteristiche siano importanti, la più importante ci sembra proprio l’ultima e per questo iniziamo a vedere che cosa permette di fare il Socio 600 di differente rispetto agli altri strumenti Tecnomotor.
Una premessa è però necessaria per comprendere le funzionalità di questo oggetto, e cioè che Socio 600 non è solo uno strumento di autodiagnosi, ma anche di diagnosi, e di default è integrato con un oscilloscopio a quattro canali molto preciso.
Perché questa premessa è importante? Perché proprio grazie all’oscilloscopio è possibile effettuare una serie di operazioni di diagnosi molto avanzate. La filosofia Tecnomotor è però improntata all’assistenza nella diagnosi e, se è vero che utilizzare un oscilloscopio non è sempre semplice, è proprio su questo fronte che troviamo quella che ci è sembrata una delle novità più convincenti di questo strumento: la tecnologia EasyFix. Il software Tecnomotor, infatti, aiuta il meccanico a comprendere da cosa dipende un eventuale errore segnalato dalla centralina proprio grazie all’utilizzo dell’oscilloscopio.
Facciamo un esempio che possa chiarire il concetto. Poniamo il caso che, una volta collegato lo strumento all’apposita presa OBD ed effettuata la scansione degli errori, compaia una spia di malfunzionamento di un sensore. A questo punto i casi possono essere tre: il sensore è guasto e va sostituito, il cablaggio è interrotto e il segnale che arriva alla centralina non è corretto, oppure è la centralina a segnalare un errore inesistente. Lo strumento a questo punto segnala dove si trova il sensore e, grazie all’oscilloscopio (collegato in maniera opportuna, cioè come segnalato dallo strumento stesso), è in grado di diagnosticare quale sia esattamente il problema. Se ad esempio è la valvola EGR a essere guasta, grazie all’oscilloscopio si vedrà il segnale in arrivo, ma non quello di ritorno; se, viceversa, il malfunzionamento dipende dal cablaggio, il segnale in arrivo potrebbe non essere corretto, oppure troppo debole; infine, se la valvola funziona, ma il segnale in uscita dalla centralina è errato, lo strumento segnalerà la criticità della centralina.
Il tutto è possibile anche senza conoscere i singoli segnali che ogni sensore o attuatore ha, e senza neanche essere a conoscenza di tutto lo schema elettrico di ogni singolo impianto, semplicemente perché tali dati sono contenuti nello strumento, che indica dove andare a posizionare i morsetti dell’oscilloscopio (che ha anche la funzione multimetro) e che permette di visualizzare il segnale di riferimento di quello specifico sensore rispetto a quanto misurato, fornendone un’interpretazione.
IL RESTO È SOCIO
Oltre a queste nuove e specifiche funzioni, il Socio 600 conferma tutte le caratteristiche dei precedenti sistemi, integrando quanto fatto finora con Pokayoke con le nuove funzionalità. La filosofia è quella di rendere il più semplice possibile l’autodiagnosi, aiutando l’autoriparatore in ogni fase di lavoro, sempre però permettendo un utilizzo molto avanzato dello strumento qualora lo si desideri.
Un grande lavoro è stato fatto sia sul design del tablet, che è realizzato in materiale antiurto con i lati in gomma preformata, sia sul fronte dell’interfaccia software, molto intuitiva e con poche icone per ogni singola attività.
Tra le “chicche” dello strumento, la presenza degli accelerometri che permettono di orientare lo schermo in funzione della rotazione dello strumento, come un iPhone o un iPad. Può sembrare un vezzo inutile, ma risulta particolarmente comodo all’atto pratico per vari motivi. Il più semplice è che, tenendo lo strumento orizzontale, sullo schermo è possibile visualizzare una porzione maggiore, ad esempio, di un diagramma. L’altra, che ci è sembrata non di poco conto, è che, grazie alla rotazione dello schermo, si può disporre dello strumento nella posizione più comoda per evitare l’intralcio dei cavi di collegamento durante il lavoro.
UN KIT BEN FORNITO
Proprio i cavi rappresentano spesso un “impiccio” durante il lavoro, ma questo dipende da cosa si vuole. Ad esempio il Socio 600 può funzionare tranquillamente in modalità wireless, se si acquista un modulo di autodiagnosi autonomo da collegare alla presa OBD. Si tratta di una soluzione particolarmente utile quando si lavora su mezzi pesanti, dove la presa di diagnosi è in cabina e il motore distante, ma nessuno vieta di utilizzarla anche su una normale autovettura. Sempre come optional troviamo anche alcuni comodi accessori da collegare alle prese installate di serie. Tra questi spiccano un endoscopio dal diametro di sei millimetri e due codici per i sensori cercafughe: uno per il GPL/metano e uno per il refrigerante. La caratteristica di tutte queste sonde è quella di avere la punta illuminata con dei potenti Led, necessari sicuramente sull’endoscopio, ma molto utili anche nei cercafughe, per lavorare all’interno del cofano motore o nel sottoscocca, senza il bisogno di tenere in mano anche una lampada per fare luce.
ON THE ROAD AGAIN
Dal punto di vista operativo, questo strumento si porta dietro anche la possibilità di effettuare dei “road test”, cioè di memorizzare dei dati con veicolo in moto per visualizzarli e compararli comodamente in officina. Per comunicare con il Pc e utilizzare quindi le funzioni pass-through di resettagio delle centraline, lo strumento utilizza un collegamento Bluetooth. Ci è sembrata un peccato la mancanza del collegamento wireless per la connessione dati direttamente a internet, ma non è detto che al momento della commercializzazione non sia integrato. Proprio riguardo la commercializzazione, lo strumento avrà una batteria che ne consentirà l’utilizzo a pieno regime per cinque-sei ore. A chi decidesse di acquistare questo strumento consigliamo di prendere in considerazione anche la base di appoggio/ricarica, molto pratica, che permette di utilizzare lo strumento a tavolino anche durante la ricarica della batteria.